Respira. Senti. Scopri la mindfulness con Massimo Paradiso al Festival delle Emozioni
Di Giuseppe Musilli
Siamo onesti: quanti respiri hai fatto oggi… consapevolmente? Se la risposta è “zero” o “solo quando ho sbuffato al semaforo rosso”, allora questo workshop fa per te.
Viviamo come criceti sulla ruota: notifiche, impegni, traffico, ansie a colazione e sensi di colpa a cena. La mente gira più veloce del Wi-Fi, ma il corpo arranca. E nel frattempo ci perdiamo il presente, che è l’unico momento in cui viviamo davvero.
La mindfulness: no, non devi diventare un monaco
Mindfulness significa, in parole povere, accorgersi di ciò che stai facendo mentre lo fai, senza giudicarti troppo (tipo: “Sto mangiando una pizza” invece di “Dovevo prendere l’insalata”).
Questa pratica antica, nata dalla meditazione buddhista, è stata resa del tutto laica e scientificamente solida da gente seria come Jon Kabat-Zinn. Da allora, fiumi di ricerche ci dicono che funziona davvero: riduce stress e ansia, migliora l’umore, rafforza il sistema immunitario e… sì, cambia persino il cervello. In meglio.
Il workshop: niente incensi, solo presenza
Il 24 maggio, in uno degli “Aspettando il Festival delle Emozioni”, potrai fare un tuffo – morbido e profondo – nella mindfulness, accompagnato da Massimo Paradiso, esperto, formatore e co-autore del libro Perché la meditazione fa bene.
Il suo stile? Semplice, diretto, empatico. Niente frasi fatte, nessuna postura da guru: solo un invito a smettere di rincorrere la vita e cominciare a sentirla.
Durante il workshop potrai:
- imparare tecniche pratiche per gestire l’ansia (anche quella del lunedì mattina),
- provare semplici pratiche di meditazione guidata (non serve sedersi a gambe incrociate per ore, promesso),
- scoprire cosa succede nel cervello quando mediti (tutte cose belle!),
- riconoscere e regolare le emozioni difficili, e coltivare quelle piacevoli (sì, la gioia si può allenare).
Perché funziona?
Perché non vende miracoli, ma ti restituisce il potere di esserci davvero. La mindfulness non elimina il dolore (quello lo fa solo Netflix per 40 minuti), ma riduce la sofferenza inutile: quella che creiamo noi con i pensieri catastrofici, i “Se solo avessi!…”, e la frenesia da supereroi stanchi.
Una moda? No, una rivoluzione silenziosa
Dimentica l’immagine del santone con campanelli tibetani: oggi la mindfulness è adottata da psicologi, medici, scuole, aziende. Viene usata per curare il dolore cronico, affrontare le dipendenze, prevenire il burnout e affrontare i momenti in cui ti chiedi “Che ci faccio io qui?”.
Ma la sua forza sta nella semplicità: sedersi, respirare, ascoltare. E ritrovarsi.
Un invito (con affetto e ironia)
Se senti che la tua testa è su Marte mentre il corpo lotta con la lista della spesa, se vorresti premere “pausa” ma trovi solo il tasto “panico”, questo workshop è per te.
Non serve esperienza. Solo la voglia di stare con te stesso per un po’, senza giudizio e senza filtri.
Come diceva Thich Nhat Hanh: “La pace è ogni passo.” Anche quello che ti porta al Festival.
Ti aspettiamo.
Terracina, Il 24 maggio alle ore 17.00. Fondazione G. Antonelli. (Entrata davanti al Liceo in via Pantanelle)