Dante ci aiuta a capire una delle proposte del nostro festival, cioè la pratica del rifornimento emotivo.
Dante in un famoso verso della Commedia (“s’io m’intuassi, come tu t’inmii”) crea due parole nuove.
Le due parole sono due verbi: Immiarsi (detto di qualcuno che si immedesima spiritualmente nel mio io, cioè in me, fino a costituire un’unica identità) e intuarsi (detto di qualcuno che si immedesima spiritualmente nel proprio compagno, cioè tu, fino a essere tutt’uno con lui).
Noi per spiegare il significato di alcuni nostri eventi che chiamiamo di “rifornimento emotivo” abbiamo studiato un terzo verbo, pensato in analogia a quelli creati da Dante. Il verbo è “Insiamarsi” (detto di più persone che si immedesimano insieme fino a costituire un’unità emotiva). Lo abbiamo pensato riferendoci direttamente a Dante salvo scoprire che alcuni vocabolari piuttosto sofisticati (quelli in rete) già lo riportano.
Il significato che noi diamo a questo verbo è quello di provare insieme e come gruppo delle emozioni.
Il nostro traguardo consiste nel fatto di utilizzare lo stare insieme e nello stare insieme agire artisticamente e fisicamente con gesti e posture diverse allo scopo di attingere consapevolmente ad alcune delle nostre emozioni. A questo percorso noi diamo il nome di rifornimento emotivo.
Alla fine di alcuni dei nostri eventi, o in eventi specificamente pensati per il festival, pregheremo il pubblico intervenuto di sviluppare alcune attività insieme: Cantare, mimare gesti, assumere posture corporee, recitare brevi brani di poesie o di testi teatrali forniti dall’organizzazione, consapevolizzare il corpo, in modo da vivere in maniera consapevole e controllata una parte delle nostre emozioni. Il tutto sotto la guida di un esperto che spiegherà ciò che si deve fare e di un presentatore che intervenendo non invasivamente cercherà di dare significato a ciò che viene fatto.
L’obiettivo lo abbiamo detto: Insiemarsi emotivamente ed ottenere un rifornimento emotivo.