Avevamo previsto nel nostro Festival di quest’anno una serie di interventi sulla figura di Dante Alighieri, in occasione delle celebrazioni della sua morte avvenuta 700 anni fa. Purtroppo finora una serie di circostanze ci ha impedito di realizzare ciò cher avevamo ideato. Ora vogliamo recuperare e proporvi un evento dedicato.
Sabato 6 novembre alle ore 17
Istituto Gregorio Antonelli (entrata dal parcheggio del Liceo)
Presentazione dell’evento Prof. Giuseppe Musilli.
PROGRAMMA:
• Dante, un esploratore di luoghi e di anime
Come ci immaginiamo funzionasse una personalità così geniale, creativa, versatile?
Faremo un ritratto emotivo di Dante insieme alla Prof.sa Daniela Merigliano. Cioè tratteggeremo la figura di Dante secondo la nostra modalità di classificare emotivamente le persone.
Questo incontro acquista valore per due motivi:
- Il primo è che diremo di Dante una cosa assolutamente nuova. Il che non è poco. Dante è il personaggio della nostra letteratura più studiato di tutti, in Italia e nel mondo, nelle università e nelle scuole. Sono stati scritti decine di migliaia di libri e di testi a commento della sua opera. Perciò dire qualcosa di nuovo è piuttosto difficile. Noi cercheremo di delineare come funzionava la personalità di Dante, parleremo di cosa ha generato sia le vicende della vita di Dante che quella grande opera letteraria, la Divina Commedia, che descrive l’umanità e che ci ha accompagnato nella gioventù e nei nostri anni di scuola.
- Il secondo motivo riguarda la possibilità di approfondire il modo in cui è organizzata la nostra mente. È nostra convinzione che le persone siano mosse da una spinta emotiva; spinta emotiva individuata ed elaborata durante l’infanzia nel rapporto con i genitori. Questa spinta emotiva ha compenetrato la nostra identità in maniera profonda e inconsapevole; questa “piattaforma emotiva”, strutturata nell’infanzia, serve nientemeno che a darci una visione complessiva e automatica alle cose che ci accadono; serve cioè ad essere immediatamente reattivi nei confronti della realtà dando significato a ciò che ci accade. Se così è, non è poco. È questa piattaforma che costituisce la caratteristica più importante e più evidente della nostra identità e del nostro carattere. Lo possiamo constatare nei nostri discorsi quotidiani sugli altri. Infatti noi diciamo “quello lì è un pessimista” oppure “mi sembra troppo rancoroso”, o “è un timido” o “è sempre arrabbiato”. Oppure “è sempre positivo”, “non gli manca la fiducia in se stesso”, “è attento agli altri”, “si fa voler bene”.
In sintesi noi ci caratterizziamo per il nostro io emotivo.
E che c’entra Dante con tutto ciò?
Abbiamo voluto tratteggiare il carattere emotivo dei grandi e conosciuti personaggi della storia della nostra arte e della nostra letteratura, personaggi che conoscono tutti, grandi personaggi, e ciò per due ragioni. Fare un ritratto emotivo di un grande personaggio di per sé dimostra che queste illustrazioni non hanno niente a che vedere con l’individuazione di malattie o di difetti. Tutti abbiamo una piattaforma emotiva e perlopiù essa è normale.
In secondo luogo possiamo fornire l’illustrazione di quella che abbiamo chiamato piattaforma emotiva, ma che in realtà si chiama Organizzazione di Significato Personale, in modo che ognuno possa con facilità individuare la propria.
E che vantaggio ci sarebbe a riconoscersi in una Organizzazione di Significato Personale?
Qui vale la regola universale che se la conosci la eviti. Sapere come uno funziona non è una cosa da poco o secondaria. È il più grande regalo che uno si possa fare. Se so come funziono tendo subito a funzionare meglio, ad evitare gli eccessi, ad accettarmi con compassione e con fiducia. Non possiamo cambiare del tutto ciò che siamo.
Citazione di C.S. Lewis: “Non puoi tornare indietro e cambiare l’inizio; puoi iniziare dove sei e cambiare il finale.”
Possiamo rendere il percorso più flessibile e più fluido. E con un adeguato allenamento rendere il nostro viaggio più appagante. Ricordo ancora una citazione di Emanuele Trevi che è stato con noi il 28 agosto sopra Monte Giove: “Dare significato alla propria vita è l’unica cosa che non si può comprare. Si deve costruire.”
Abbiamo già visto l’illustrazione del carattere emotivo di Leonardo e di Raffaello. Conoscere Dante sarà un altro passo per il nostro viaggio. E Dante di viaggi se ne intende. Sia i viaggi dell’esilio che il “viaggio nell’aldilà” che è la Divina Commedia. Il viaggio è la metafora della vita: Omero fa viaggiare Ulisse per 10 anni, Senofonte scrisse l’Anabasi, Virgilio L’Eneide, Goethe “Viaggio in Italia” (con la sua importante sosta a Terracina), Darwin fece il viaggio alle Galapagos che ha cambiato tutto il paradigma della nostra concezione del mondo.
Ripercorriamo il viaggio di Dante come uomo e facciamo una parte del viaggio per esplorare noi stessi. Sarà un viaggio iniziatico. Il viaggio che può farci iniziare dove siamo per cambiare il finale.
• “Io non ho più paura” ~ [Filmato]
L’evento prevede anche la proiezione del filmato “Io non ho più paura”. Racconta la storia di Dino Catalano, un gioielliere che ha lavorato a lungo a Terracina e che, affetto da una malattia degenerativa, ha iniziato un nuovo percorso di vita attraverso la pittura. Anche il suo è un lungo e istruttivo viaggio.
• A DANTEggiare comincia tu!
(Versi Diversi Inversi della Commedia) Intermezzi danteschi di Mimmo De Rosa e Fabio Arduini.
Infine avremo una serie di intermezzi danteschi a cura dei nostri massimi esponenti delle performance culturali e teatrali e cioè Fabio Arduini e Mimmo De Rosa. I contenuti sono segreti. (Speriamo che almeno loro li conoscano!1!). Qualcuno sussurra che abbiano scoperto che Dante sia passato per Terracina! E abbia scritto versi in una lingua incomprensibile. Altri dicono che è questo il motivo per cui i fiorentini impedirono in ogni modo a Dante di tornare a Firenze. Mah!
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Contributo di partecipazione: € 5
Ingresso consentito con green pass.
Dato il limitato numero di posto, è gradita la prenotazione.
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